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lunedì 30 aprile 2012

SHAMBALAH


Dove si trova Shambalah  ?
Nelle caverne degli Altai? 
 Sulle montagne del Kunlun?
 Al polo sopra le aurore boreali?
 Tra le sabbie del Tatlamacan?
Sopra il tronco tagliato di un albero?






BRENTA RIVA DESTRA CARTURO-PIAZZOLA

Dal ponte di Carturo scende una stradina sterrata lungo il bosco del fiume e a mano a mano non si vedono più case o fattorie nemmeno in lontananza.Sembra di essere entrati nel regno di Tom Bombadil e che più avanti ci sia il regno degli elfi e in effetti c'è un grande lago circondato dal verde che ricorda la reggia diAlmaren.Diciamo più scientificamente che la carica orgonica di questi luoghi è talmente alta da indurre ,in chi vi passa, un senso reverenziale verso Madre Natura.E' strano che questa lago sia opera di Morgoth e dei suoi Nazgul cioè dei cavatori ma dimostra come vita sappia riconquistare in pochi anni i luoghi deturpati dall'uomo
 
  










sabato 28 aprile 2012

LE SORGENTI DEL SILE


Il Sile nasce come polla dentro al gran bosco del fontanazzo: un area di circa mezzo km quadrato con percorsi didattici e molti gitanti.La massificazione della natura ha qualcosa di inquietante almeno per le creature che dovrebbero vivere all'interno del bosco.Infatti si sono ritirate nelle anonime campagne circostanti disdegnate dai turisti.Noi quelle campagne le abbiamo girate e sono vere , silenziose ,vive. Ho visto una coppia di lepri.mi sono passate davanti mentre ero disteso nell'erba.Si pensa alla lepre come ad un saetta vivente.Macchè se ne sono venute placide da un campo spoglio e con grazia tranquilla hanno proseguito sotto i pioppi pensando che li di turisti non ce ne fossero.
Non le ho fotografate.Va forse bene fotografare paesaggi ma fotografare animali sa di caccia e non mi piace.Il mondo è magico perchè permeato di energia vitale:perchè banalizzarla imprigionandola dentro a una foto?per lenire la nostra noia?con questi acuti pensieri in testa disteso nell'erba guardavo il cielo ed è 
successa una cosa incredibile:ho visto volare un cigno bianco all'indietro.Veniva da est muovendo le ali
e il lungo collo era rivolto a est!Non c'era vento.Ora io sto diventando vecchio e un pò sordo ma ci vedo
quasi benissimo.Forse era un regalo per i miei saggi pensieri.Poi è arrivata la Manu che non mi ha creduto.Ci sono altri fiumiciattoli che nascono in queste campagne:il Siletto e lo Zero.E' bello percorrere gli sterrati lungo i campi, passare sotto le volte arboree di grandi pioppeti vedere antiche case rurali
purtroppo abbandonate.Una mi ha colpito,grandissima , bellissima con tanti archi e in parte abitata.Sotto al portico una nonna seduta con due nipoti.Mi ha ricordato qualcosa della mia infanzia.Anche qui per rispetto all'energia vitale non ho fotografato.Al ritorno abbiamo adocchiato il prossimo giro lungo il siletto
.SI tratta di una stradina deserta tra il canale e campi soffusi di un'aria blu (il colore della vita).Non c'era nessuno a parte una donna che ci ha sorriso da dietro i pioppi.Una driade?
Le driadi (o adriade) e le amadriadi sono figure della mitologia greca. In origine le driadi erano propriamente le ninfe delle querce, come rivela il loro nome (dryas, quercia). Le driadi erano ninfe che vivevano nei boschi e ne incarnavano la forza e il rigoglio vegetativo. A differenza delle amadriadi, non facevano corpo con gli alberi, né morivano con essi, ma potevano muoversi liberamente, danzare e unirsi anche con semplici mortali. Venivano raffigurate come belle e giovani donne, con la parte inferiore della persona terminante in una sorta di arabesco che imitava un tronco d'albero. La parte superiore evidenziava invece una certa bellezza e solarità.
 Poi in macchina ci siamo persi nella campagna.Ho fotografato un tronco segato appartenuto ad un albero centenario.Quando i tronchi cadono ,sulla superficie tagliata,appaiono per incanto città gotiche con cattedrali torri mura castelli piazze formate dalle fibre non tagliate del tronco .





Poi una visita a villa Emo di Palladio ha concluso la giornata....

















domenica 22 aprile 2012

SPIEGAZIONI TECNICHE SUL CICLOFIUMISMO

Di stradina in stradina
lungo gli argini del Brenta
dove trilla il picchio rosso
alla fine della rapida festosa
che rivolge i sassi allegri
crea mulinelli
amati dai gabbiani del fiume
si vedono gli arcobaleni tra la nebula acqua.
L'aria scintilla di faville solari
E' qui il posto delle fate?


O tra le sponde erbose del Tesina
nell'ampia pianura di campi
(lontane le città)
Al di là i monti turchini del tramonto
verso l'antica villa abbandonata
dimora dei Valmarana
nel canale vivono le tartarughe
E' qui il posto delle Gane?


O l'uva ursina del Mincio
e i pioppi padani che nascondono
il vecchio edificio della presa
fin giù agli specchi di Mantova
al castello di Orlando
Abita qui il mio cuore?


O nel bosco dei cento laghi
Toh!Un'altro e un'altro ancora!
Incantesimi abitati dai cigni selvatici
E' qui che il tempo si ferma a riposare?


Io con lui depongo le mie cure
e sento la grazia della vita tracimare





venerdì 20 aprile 2012

IL PIAVE TRA PEDEROBBA E VIDOR

A volte i percorsi più interessanti li abbiamo scoperti con google earth e analizzati dove possibile con street view poi li abbiamo , come in questo caso pubblicati su wikiloc che li ha trasferiti su goggle earth.Dalla ex-stazione di pederobba parte uno sterrato lungo il canale brentella .A sinistra oltre la ferrovia vediamo il bosco planiziale del piave puntellato di betulle.Ricorda il bosco russo delle favole di Afanasiev.Passato Onigo ridiscendiamo al piave fino alla spiaggia di Covolo e al greto.Qui il fiume è larghissimo e la visione dei monti si fa perfetta


















DA LIMENA A VIGODARZERE

Il fiume Brenta vicino a Padova si fa pigro.Dopo la chiusa di Limena dorme in un letto profondo e stretto ricolmo di vegetazione;di fianco all'argine scorre la campagna e le propaggini dell'urbanizzazione recente.Verso Vigodarzere il fiume forma una grande ansa che racchiude campi  sopra ai quali svetta un platano gigantesco com un diametro basale di circa 3 metri.Poco discosta sta una antica certosa abbandonata:bellissima











giovedì 19 aprile 2012

LE CAVE DI SANTA CRISTINA

La pianura veneta riserva sorprese e incanti.Ieri l'altro siamo andati all'aereoporto di Treviso a prendere un'amica.Avevamo un pò di tempo e ci siamo inoltrati nella campagna attraversata dall'ex ferrovia Ostiglia-Treviso divenuta , per un certo tratto, pista ciclabile.Il paesaggio era integro : campi di colza in fiore di un giallo sfavillante , pioppi e la sagoma boschiva del terrapieno della ciclabile.Abbiamo raccolto un pò di equiseto arvense ricco di silicio ottimo per calcificare le ossa fragili(il silicio si trasmuta alchemicamente in calcio nel corpo umano).A piedi abbiamo superato il dosso del terrapieno.Al di là c'era un bosco e un laghetto al suo interno.Sulla superficie galleggiavano le ninfee ma il bosco nascondeva altri laghetti incantati.....